Giovedì 26 maggio
Partenariato Transatlantico su Commercio e Investimenti TTIP
CONOSCERLO PER DECIDERE
In collaborazione con Comune di Genova, Europa direct Genova e Centro in Europa
Sala delle Compere, ore 14.00 – 16.00
Conferenza aperta a tutti i partecipanti. La Conferenza sarà in lingua ITALIANA.
Il partenariato transatlantico su commercio e investimenti (TTIP) è un accordo su commercio e investimenti che l’Unione europea (con i suoi 28 Paesi membri) sta negoziando con gli Stati Uniti – il mercato più grande per le nostre esportazioni.
Il TTIP dovrebbe eliminare le tariffe doganali, ridurre la burocrazia e diminuire le restrizioni agli investimenti. Per le imprese dell’UE, piccole e grandi, ciò faciliterebbe l’esportazione di beni e servizi negli USA e renderebbe più semplice investire sull’altra sponda dell’Atlantico. Ciò varrebbe anche per le imprese degli USA che vogliono esportare o investire in Europa.
Secondo un gran numero di organizzazioni – soprattutto nella UE ma anche negli Stati Uniti –, questo accordo deve essere stoppato perché pone una minaccia alla democrazia, allo Stato di diritto, all’ambiente, alla salute, ai servizi pubblici e ai diritti dei consumatori e dei lavoratori.
La conferenza, organizzata dal Centro Europe Direct di Genova in collaborazione con il Centro in Europa, si propone di offrire uno scambio equilibrato di punti vista su questo tema così discusso.
Programma preliminare
Chairman: Gianluca Saba, Responsabile Ufficio Relazioni internazionali, Comune di Genova
Proiezione di alcune video-interviste “Che cos’è il TTIP?”
Saluti di benvenuto
Anna Maria Saiano, Agente consolare degli Stati Uniti a Genova
TTIP: conoscerlo per decidere
Relazione a cura di Luca De Carli, Commissione Europea, negoziatore UE per il capitolo Piccole e Medie Imprese del TTIP
Ne discutono (in ordine alfabetico):
Paolo Castiglieri, Segretario Generale, Associazione Genova Smart City
Chiara Cellerino, Docente, Università di Genova
Piero Gai, Vice Presidente Giunta Gruppo Piccola Industria, Confindustria Genova
Alberto Zoratti, Presidente, Fairwatch